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La Linea Gotica
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MONTECCHIO
Sant'Angelo in Lizzola (PU)
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Centro adagiato sulle rive del fiume Foglia, nel 1944 si ritrovò sull’estremo limite meridionale della Linea Gotica e per questo i tedeschi disseminarono il suo territorio fluviale di mine, alzarono reticolati e scavarono un poderoso fossato anticarro largo sei metri e profondo tre, abbattendo contestualmente case, alberi, vigneti e tutto ciò che poteva essere d’intralcio alla visuale e alle operazioni belliche. La popolazione era quasi tutta sfollata già dagli inizi del 1944, quando si intensificarono i bombardamenti alleati e poi dopo il 21 gennaio, quando, a seguito di un attacco partigiano, si ebbe la terribile esplosione della polveriera della Todt dov’erano immagazzinate migliaia di mine destinate ai campi, che fece una trentina di vittime civili e distrusse gran parte delle case del paese.
Dopo l’attraversamento del Metauro, il 30 agosto l’Ottava armata attaccò i primi bastioni della Linea Gotica affacciati sul Foglia. Canadesi e anglo-indiani, attraversato il greto del fiume in secca, si trovarono davanti gli estesi campi minati tedeschi e il fuoco dei Diavoli Verdi della 1
a
divisione paracadutisti, veterani di Montecassino. Dopo due giorni di durissimi combattimenti, i canadesi riuscirono ad avere ragione dei tedeschi a Montecchio, Osteria Nuova e Borgo Santa Maria.
A Montecchio restano poche testimonianze della Linea Gotica, se non alcune tracce del fossato anticarro nella vallata fluviale di fronte al Cimitero di guerra e i resti di bunker rintracciabili sotto le abitazioni.
(Estratto da G. Ronchetti, "La Linea Gotica, i luoghi dell'ultimo fronte di guerra in Italia", seconda edizione 2018, Ed. Mattioli1885)