Principale centro della pianura ravennate, noto per aver dato i natali a Francesco Baracca (1888-1918), il più grande asso dell’aviazione italiana caduto nella Prima guerra mondiale. La città è decorata di Medaglia di bronzo al Valor militare (lapide nel cortile del municipio) per il sacrificio della popolazione e per il contributo dato alla lotta partigiana. Lugo, importante nodo stradale e ferroviario sulla linea Ravenna-Bologna, fu obiettivo di numerose incursioni aeree già a partire dal luglio 1944, che provocarono molte distruzioni.La cittadina fu liberata il 10 aprile 1945 dai soldati indiani del 1° battaglione del reggimento Jaipur Infantry (17a brigata dell’8a divisione), al cui sacrificio è dedicato il monumento sito all’angolo tra via Mentana e viale Europa. A due soldati indiani della stessa divisione decorati con la Victoria Cross per le azioni svolte sul Senio, Namdeo Jadhao (del 1/5 Royal Mahratta) e Ali Haidar (del 6/13 Royal Frontier Force Rifles), sono invece dedicati due steli marmoree poste, rispettivamente, sugli argini fluviali nelle località di San Potito e Sabbioni.All’angolo tra via Chiusa e via Confini di Lugo, sull’argine destro del Senio, in prossimità del ponte, è invece un monumento che commemora lo sfondamento della linea del Senio avvenuto tra il 9 e il 10 aprile 1945 ad opera dei Gruppi di combattimento Friuli e Cremona e della brigata partigiana Gordini. Ai piedi una lastra di bronzo ricorda la fine dello sminamento della zona nel 1949 con un grato ricordo agli sminatori da parte della comunità.Quanto alla lotta di Liberazione, sulla facciata della Rocca estense, nella piazza centrale di Lugo, una grande lapide ricorda i “martiri lughesi della libertà” trucidati dai nazifascisti. Sono poi numerosi sul territorio lughese i cippi, le steli e le lapidi dedicate a partigiani giustiziati o uccisi in combattimento. Sul Senio vale invece ricordare, sempre nei pressi del ponte su via Confini di Lugo, il cippo marmoreo dedicato ai sette giovanissimi martiri, poco più che adolescenti, trucidati il 26 ottobre 1944 (ricordati anche in una lapide nel cortile della Rocca), dopo la cattura avvenuta una settimana prima da parte di brigate nere e tedeschi e le lunghe torture subite nella fortezza lughese.(Estratto da G. Ronchetti, "La Linea Gotica, i luoghi dell'ultimo fronte di guerra in Italia", seconda edizione 2018, Ed. Mattioli1885)