Il peso principale dell'attacco ai passi appenninici viene affidato alle divisioni americane del II Corpo di Keyes, con, alla destra, il XIII Corpo britannico di Kirkman e, alla sinistra, il IV Corpo di Crittenberger. Nella notte del 12 settembre ha inizio il "grande attacco combinato", la manovra a tenaglia su tutta la linea del fronte che ha come obiettivo finale la conquista di Bologna. In Romagna, l'Ottava Armata riprende l'attacco a Coriano con un violentissimo bombardamento aereo, terrestre e navale, mentre in Toscana la Quinta Armata si muove nel Mugello con l'assalto al Giogo di Scarperia, anche qui con pesantissimi bombardamenti sui crinali. I reggimenti della 91a divisione statunitense, lanciati alla conquista dei Monticelli e del monte Altuzzo, si arrestano però di fronte allo sbarramento di fuoco dei paracadutisti tedeschi. Anche sul crinale di Coriano gli anglo-canadesi, pur rompendo in più punti lo schieramento tedesco, non riescono a sfondare. Su entrambi i fronti si combatte per diversi giorni e gli alleati, pur con una netta superiorità numerica e di mezzi, subiscono forti perdite a fronte di progressi minimi. Il 14 settembre, la brigata alpina greca, che ha rilevato i canadesi sulla costa, combatte all'aeroporto di Rimini, mentre i canadesi, superato il torrente Marano, vanno all'attacco delle alture di San Lorenzo in Correggiano e di San Martino Montelabbate. Il giorno dopo gli inglesi entrano a Gemmano, dove i tedeschi si sono sganciati nella notte per evitare l'accerchiamento, e vi trovano un desolante scenario di morte e distruzione. L'avanzata alleata prosegue lentamente verso Rimini, concentrata su sei direttrici di marcia. La 46a divisione inglese prende Montescudo e Montecolombo e finalmente cede, dopo dodici giorni di duri combattimenti, il crinale di Coriano, anche se i canadesi rimangono ancora bloccati sulla via di Rimini a San Martino e Kesselring ha qualche giorno prezioso per attestarsi sul nuovo fronte difensivo della Linea Gialla. Intanto, nel settore della Quinta Armata, sfruttando anche i progressi della 1a divisione inglese, gli americani riescono a conquistare le alture attorno al Giogo, mentre i brasiliani della FEB prendono Massarosa e Camaiore. Il 18 settembre, dopo giorni di durissimi combattimenti e ingenti perdite, all'alba cedono le difese sul monte Altuzzo, e gli americani rompono la prima linea difensiva tedesca superando così il Giogo, mentre, sulla destra, l'8a indiana conquista il monte Femmina Morta e la 6a corazzata britannica si impadronisce del monte Peschiena. Clark ha sfondato, ma Leese arranca ancora a pochi chilometri da Rimini. Anche le divisioni di Kesselring sono allo stremo, tempestate dai bombardamenti alleati dal cielo, da terra e dal mare. Il 19 settembre le truppe anglo-indiane liberano la Repubblica di San Marino, mentre i tedeschi fanno arrivare al fronte la 90a divisione Panzergrenadier del generale Baade. Gli alleati superano il torrente Ausa, mentre infuriano i combattimenti sul colle di Covignano, sopra Rimini. La Linea Gialla sta ormai cedendo e Kesselring, convinto da von Vietinghoff, nella notte del 20 settembre lascia Rimini sotto una fitta pioggia, spostando la nuova linea difensiva oltre il Marecchia. Il giorno dopo greci, canadesi e neozelandesi entrano finalmente nella cittadina balneare, mentre gli americani raggiungono Firenzuola ed il passo della Futa. E' il giorno della grande illusione per gli alleati di poter finalmente lanciare i loro carri sulla pianura romagnola e di giungere in breve alla via Emilia. (Estratto da G. Ronchetti, "La Linea Gotica, i luoghi dell'ultimo fronte di guerra in Italia", Ed. Mattioli1885)