Trascorso l'inverno, le truppe alleate sono ormai riposate e rifornite di munizionamenti, non resta che aspettare le condizioni favorevoli del clima e del terreno. La data scelta per l'inizio dell'offensiva sulla Linea Gotica e in Romagna è il 9 aprile 1945. Tuttavia, in anticipo sugli altri fronti, nel settore tirrenico il 5 aprile scatta l'Operazione Second Wind, l'offensiva di primavera sulla Gotica occidentale. Il 442° reggimento nippo-americano "Nisei", ritornato dal fronte francese e adesso inquadrato nella 92a divisione, in poche ore di accesi combattimenti prende il crinale tra i monti Folgorito, Carchio e Canala e avanza rapidamente nei giorni successivi, mentre gli americani della 92a divisione in pochi giorni sono, insieme ai partigiani, su Massa e Carrara. Il 9 aprile, come stabilito, l'Ottava Armata dà il via all'offensiva in Romagna, preceduta da un impressionante bombardamento aereo e d'artiglieria. Nella notte la 2a divisione neozelandese e l'8a divisione indiana varcano il Senio convergendo su Lugo. I fanti italiani del gruppo di combattimento "Cremona" raggiungono Fusignano ed Alfonsine, mentre, lungo la via Emilia, il II Corpo polacco prende Castelbolognese e i bersaglieri del "Friuli", dopo durissimi scontri sulle colline faentine, liberano Riolo. Il 13 aprile indiani e neozelandesi della 78a divisione, superato il Santerno, raggiungono Massalombarda e varcano il Reno il giorno successivo. Il 14 aprile anche la Quinta Armata riprende l'offensiva e tutto il fronte della Gotica si muove con 2.000 bombardieri che entrano in azione seguiti da una spaventosa concentrazione di fuoco d'artiglieria. La 10a divisione da Montagna americana avanza e conquista Rocca di Roffeno, Tolè e le ultime alture fortificate sul crinale tra Reno e Samoggia, rompendo il fronte tedesco tenuto dalla 334a e dalla 94a divisione e catturando centinaia di prigionieri, mentre la 1a divisione corazzata americana entra a Vergato e i brasiliani sostengono sanguinosi scontri per liberare Montese. Nella valle del Reno si muove la 6a sudafricana che prende i monti Sole, Caprara e Abelle. Il 18 aprile gli americani sfondano anche nella valle del Savena, conquistando il monte Adone, Brento e Monterumici, mentre in Toscana i reparti italo-tedeschi si ritirano dalla valle del Serchio. La Linea Gotica è ormai infranta e la rotta tedesca è inarrestabile su tutti i fronti. Il 21 aprile Bologna, già insorta e sgombrata dai tedeschi, vede l'ingresso dei polacchi e dei bersaglieri italiani del "Friuli". Il 23 aprile le avanguardie corazzate della Quinta e dell'Ottava Armata si incontrano a Finale Emilia chiudendo in una grande sacca senza scampo migliaia di tedeschi, mentre il resto della Wehrmacht fugge allo scoperto verso il Po. Lo sfondamento finale della Linea Gotica anticipa solo di qualche giorno l'insurrezione generale del 25 aprile e la fine delle ostilità sul fronte italiano del 2 maggio. (Estratto da G. Ronchetti, "La Linea Gotica, i luoghi dell'ultimo fronte di guerra in Italia", Ed. Mattioli1885)