L'offensiva alleata nel settore centrale della Linea Gotica si è arrestata alle porte della pianura, a soli quindici chilometri da Bologna. Ora comincia un periodo di stasi, con sporadici movimenti da ambo le parti. Soltanto l'Ottava Armata, seppur lentamente, progredisce in Romagna, complice una breve parentesi di tempo buono: superato il Ronco, il 9 novembre occupa Forlì. Negli stessi giorni i gurkha del XIII Corpo consolidano le posizioni attorno a Modigliana e gli inglesi raggiungono Fontanelice. Il fronte italiano però, ritenuto dagli americani secondario già dall'estate, con i mancati successi autunnali perde ancora più importanza nel quadro strategico della guerra in Europa. La presa d'atto arriva il 13 novembre, quando la radio trasmette il cosiddetto "Proclama Alexander", dove il comandante degli alleati rende pubblica la sospensione delle operazioni su vasta scala, invitando i patrioti italiani a cessare la loro attività fino a nuovi ordini. La Resistenza, invitata a deporre le armi e a porsi sulla difensiva, viene di fatto lasciata sola di fronte ad un duro inverno in montagna che i partigiani sapranno superare proprio respingendo l'appello di Alexander. Quelli della divisione "Modena Armando", ad esempio, sono in prima fila - insieme agli americani della Task Force 45 e ai brasiliani della FEB, da poco schierati nella valle del Reno - nei tentativi che la Quinta Armata mette in atto tra novembre e dicembre con l'obiettivo di prendere alcune vette dominanti la statale 64 Porrettana. Il 27 novembre l'8a divisione indiana occupa Casola Valsenio e si prepara ad attaccare la Vena del Gesso, il costone roccioso a strapiombo che taglia trasversalmente le valli del Senio e del Santerno, dove i tedeschi si sono trincerati dopo il ritiro dal monte Battaglia. Il 4 dicembre viene liberata Ravenna con una manovra congiunta degli alleati e dei partigiani di "Bülow" (Arrigo Boldrini) che salva i tesori d'arte della città. Il 17 Faenza è occupata dai neozelandesi e dai gurkha, che raggiungono il Senio quattro giorni dopo, dove l'offensiva dell'Ottava Armata si arresterà fino alla primavera. A dicembre Alexander diventa comandante supremo delle Forze alleate nel Mediterraneo al posto di Wilson, mentre il generale Clark diventa comandante del 15° Gruppo di Armate in Italia e il generale Truscott viene chiamato al comando della Quinta Armata. Inattesa, la notte di Natale scatta la controffensiva italo-tedesca in Garfagnana, nota come Operazione Wintergewitter, a cui partecipano la divisione Monterosa della RSI e la 148a tedesca. Le truppe di colore della 92a sono sopraffatte e in pochi giorni le truppe italo-tedesche operano uno sfondamento di 20 chilometri nella valle del Serchio. Clark invia subito rinforzi e l'offensiva viene bloccata. I tedeschi vengono ricacciati verso nord e a fine anno la linea del fronte è ripristinata. Per oltre un mese l'inverno la fa da padrone sulla Linea Gotica. Il primo movimento degno di nota scatta il 5 febbraio 1945 con l'Operazione Fourth Term, l'attacco della 92a divisione americana "Buffalo" nella valle del Serchio e in Versilia, che si conclude con un nulla di fatto dopo alcuni giorni di combattimenti. La notte del 18 febbraio viene invece dato il via all'Operazione Encore, destinata a conquistare una volta per tutte i crinali sulla statale 64, di strategica importanza per la futura avanzata su Bologna: in pochi giorni gli "alpini" americani della 10a divisione da Montagna - giunta in Italia da poche settimane ed entrata in linea in sostituzione della Task Force 45 - con l'appoggio dei partigiani della "Modena Armando", sloggiano i tedeschi dai monti della Riva e dalle vette dei monti Belvedere, Gorgolesco e della Torraccia, mentre i brasiliani della FEB conquistano il monte Castello e Castelnuovo di Vergato. Ai primi di marzo la 10a divisione statunitense continua l'avanzata sui crinali, mentre i bombardieri martellano senza tregua le posizioni tedesche. Con la liberazione di Castel d'Aiano, il 5 marzo, si conclude l'Operazione Encore: il fronte si ferma e iniziano i preparativi per l'offensiva finale di primavera. (Estratto da G. Ronchetti, "La Linea Gotica, i luoghi dell'ultimo fronte di guerra in Italia", Ed. Mattioli1885)