Alleati Nell'ultima decade di agosto 1944, dopo che le esigenze dello sbarco nella Francia meridionale (Operazione Anvil-Dragoon, 15 agosto) hanno allontanato dall'Italia l'intero Corpo di spedizione francese (quattro divisioni coloniali addestrate alla guerra in montagna) e tre divisioni americane, il 15° Gruppo d'Armate del generale Alexander è di fronte ai tedeschi attestati sulla Linea dell'Arno, a ridosso della Linea Gotica. Dispone di diciannove divisioni organiche, di cui cinque corazzate, in attesa degli annunciati rincalzi, a cui si aggiungono diverse unità minori la cui forza complessiva è stimabile attorno alle tre divisioni. In vista dell'imminente attacco alla Gotica, viene effettuato un necessario riordinamento delle truppe alleate. Alla Quinta Armata del generale Clark, rimasta pesantemente sguarnita, viene assegnato il XIII Corpo britannico, comandato dal generale Kirkman e composto dalla 6a divisione corazzata inglese, dalla 1a inglese e dall'8a indiana di fanteria, alle quali si aggiungerà, a ottobre, anche la 78a divisione inglese. Dell'armata di Clark, sulla sinistra dello schieramento, fanno parte anche il II ed il IV Corpo: il primo, al comando del generale Keyes, comprende tre divisioni di fanteria americane, la 34a, l'88a e la 91a; il secondo, guidato dal generale Crittenberger, vede la 1a divisione corazzata americana, l'85a fanteria e la Task Force 45, unità raccogliticcia grande quanto una divisione. A queste unità si aggiungeranno, a settembre, la 6a corazzata sudafricana ed il contingente brasiliano della FEB, a ottobre la 92a divisione Buffalo americana e a gennaio la nuova 10a divisione da Montagna statunitense, che rileverà la Task Force 45. La Quinta Armata è schierata dal mar Tirreno fin oltre Firenze, col grosso delle truppe nell'area del capoluogo toscano. Il settore orientale è tenuto dall'Ottava Armata britannica di sir Oliver Leese, che comprende il X Corpo, al comando del generale Mc Creery, con la 10a divisione indiana posizionata nella zona di Arezzo; il V Corpo del tenente-generale Keightley che vede cinque divisioni: la 1a corazzata britannica, la 4a indiana, la 4a, la 46a e la 56a britanniche, e tiene il fronte sul versante orientale dell'Appennino. Nello stesso settore, come riserva d'armata, nella zona di Jesi è la 2a divisione neozelandese, che presto sarà raggiunta da una brigata alpina greca. Infine, vi sono il I Corpo canadese ed il II polacco, concentrati nell'area pianeggiante tra l'Appennino e il mar Adriatico. Il primo, al comando del maggiore-generale Burns, comprende la 1a divisione di fanteria e la 5a corazzata; il secondo, al comando del generale Anders, comprende la 3a divisione Carpatica e la 5a Kresowa. Per quanto riguarda l'aviazione, gli alleati hanno la totale supremazia nei cieli, assicurata da 2.900 aerei. Tedeschi Durante l'estate, le divisioni del feldmaresciallo Kesselring, comandante del Gruppo di armate 'C' in Italia, si sono ritirate da Roma a Firenze subendo continui attacchi aerei alleati e, nonostante le numerose perdite, sono riuscite a sfuggire all'annientamento e a riorganizzarsi. Il 25 agosto 1944 solo alcune avanguardie delle divisioni tedesche in ritirata hanno raggiunto le posizioni difensive della Linea Gotica: secondo la tattica di Kesserling il grosso permane sulla Linea dell'Arno e del Metauro. Il feldmaresciallo dispone sulla Gotica di diciannove divisioni, anche se tutte rimaneggiate e molto sotto organico, raggruppate in due armate. La Decima Armata del generale von Vietinghoff tiene il settore orientale del fronte ed è formata da due corpi d'armata: il LXXVI Corpo corazzato, al comando del generale Herr, composto dalla 278a e dalla 71a divisione di fanteria che, insieme alla 5a divisione di fanteria da montagna, sono nel settore costiero adriatico lungo la linea fino a San Sepolcro, mentre la 1a paracadutisti e la 162a turkmena di fanteria sono di riserva sulla costa; il LI Corpo da montagna, comandato dal generale Feurstein, che copre la linea fino al confine tra le due armate (appena a ovest di Pontassieve) con cinque divisioni: la 114a Jaeger, la 44a, la 305a, la 334a e la 715a di fanteria; come riserva, attorno a Cesena è stazionata la 98a divisione di fanteria appena giunta su questo fronte. La Quattordicesima Armata del generale Lemelsen difende invece il fronte occidentale, da Pontassieve fino alla costa tirrenica, con otto divisioni. Il settore centrale è tenuto dal I Corpo paracadutisti, al comando del generale Shlemm, con la 356a e la 362a divisioni di fanteria e la 4a paracadutisti. Vi è poi, sulla destra dei difensori, il XIV Corpo corazzato, al comando del generale Frido von Senger und Etterlin, schierato da Empoli fino al mare, con la 26a divisione corazzata, la 65a fanteria e la 16a SS Panzergrenadier. In riserva, la 29a divisione Panzergrenadier e la 20a divisione da campo Luftwaffe. In più, nelle immediate retrovie tirreniche, è schierata l'Armata Liguria del maresciallo Graziani, di composizione mista italo-tedesca, che da parte germanica vede schierate nell'orbita della Gotica la 34a divisione fanteria e la 42a Jaeger, oltre a due divisioni fasciste italiane. Come per le divisioni di terra, costrette a trincerarsi sulla Gotica a ranghi ridotti, anche nei cieli la situazione della Luftwaffe non è delle migliori, con una flotta ridotta a poche decine di caccia e ricognitori. Italiani Per completare il quadro delle forze in campo nel teatro bellico dell'estate 1944 sulla Linea Gotica, non bisogna dimenticare l'apporto degli italiani all'uno o all'altro esercito. E' ormai trascorso un anno dalla capitolazione del fascismo e dalla successiva firma dell'armistizio. Allo sbandamento iniziale ha fatto seguito una parziale riorganizzazione dell'esercito fedele al Governo del Sud e la nascita e lo sviluppo, al centro-nord, del movimento resistenziale. Così come, con l'appoggio e il controllo dei tedeschi, il fascismo ha ricostituito, con la Repubblica Sociale, le sue strutture politiche e militari, creando legioni combattenti e reparti dediti alla repressione antipartigiana. L'Ottava Armata giunge sulla Linea Gotica integrata dai combattenti del Corpo Italiano di Liberazione (CIL), che costituiscono la "divisione di combattimento" del rinato esercito regio, che a settembre darà vita ai nuovi Gruppi di combattimento. Le armate alleate sono accompagnate anche da 200.000 "cooperatori" (i cosiddetti "italian pioneer"), lavoratori non combattenti che vestono una divisa verde e si distinguono per incarichi ausiliari, come le salmerie. Sulla Gotica troviamo la 210a divisione, al seguito della Quinta Armata, e la 209a (poi sostituita dalla 228a) al seguito dell'Ottava. Nel mese di giugno le truppe alleate giunte in Toscana sono venute in contatto con le prime forze partigiane organizzate italiane. Si stima che nell'estate del 1944 vi siano 70-80.000 partigiani attivi nella Resistenza. Le principali formazioni partigiane che parteciperanno alle operazioni alleate sulla Linea Gotica sono: nel settore dell'Ottava Armata la brigata "Maiella", la 5a divisione "Pesaro", la 29a brigata GAP "Sozzi", l'8a brigata garibaldina "Romagna"; nel settore della Quinta Armata la 36a garibaldina "Bianconcini", la 62a brigata garibaldina "Camicie Rosse-Pampurio", la brigata "Stella Rossa Lupo", la divisione "Modena Armando", il battaglione Patrioti XI Zona e la divisione "Lunense" (poi "Apuana"). A fianco dei tedeschi, invece, vi sono i soldati della Repubblica sociale italiana: nell'Armata Liguria di Graziani troviamo la 3a divisione di fanteria marina "San Marco" e la divisione alpina "Monterosa", addestrate in Germania e rinviate a combattere sul suolo patrio. Altri reparti minori della RSI sono sul fronte adriatico e in Romagna. (Estratto da G. Ronchetti, "La Linea Gotica, i luoghi dell'ultimo fronte di guerra in Italia", Ed. Mattioli1885)