Città coinvolta nelle linee difensive tedesche del cosiddetto "Catenaccio di Massa" (Massa Riegel). L'11 luglio 1944 Carrara si ribellò all'ordine di sfollamento (lapide alle donne in piazza delle Erbe) e poi fu temporaneamente liberata dai partigiani dall'8 al 13 novembre (cippo in via Miseglia). Gli alleati arrivarono la mattina dell'11 aprile 1945 e presero in consegna oltre 700 tedeschi prigionieri già catturati dai partigiani. Le difese della Gotica erano concentrate a partire dalla zona del porto fino alla Fossa Maestra, ai bordi della piana di Luni. Qui ancora oggi, a ridosso dell'argine sinistro del torrente Parmignola, è visibile il cosiddetto "Muraglione", un lungo muro anticarro di alcune centinaia di metri. La linea difensiva si inerpicava poi sulle colline e le Alpi Apuane, salendo da Fossone verso Castelpoggio, dove ancora oggi si possono vedere postazioni tedesche ben conservate. Nella zona collinare di Fontia è possibile visitare l'osservatorio di artiglieria e di individuazione aerei, nascosto dai tedeschi nella cripta della chiesetta di Santa Lucia. Anche a Carrara e in tutto il suo territorio sono numerose le lapidi, i cippi e i monumenti. Si ricordano, in particolare, quelli dedicati alle vittime delle stragi naziste del 16 settembre 1944 a Bergiola di Foscalina (71 civili trucidati dalle SS del maggiore Reder) e del 10 novembre 1944 ad Avenza (11 vittime). (Estratto da G. Ronchetti, "La Linea Gotica, i luoghi dell'ultimo fronte di guerra in Italia", Ed. Mattioli1885)